Avevamo già parlato dei donatori di fegato in VAD  ( ed in ECMO) .

Il VAD ( Ventricular Assist Device) è un dispositivo che viene impiantato nei pazienti con funzionalità cardiaca compromessa, spesso come trattamento a ponte per il trapianto di cuore.

L’insufficienza cardiaca ( seppur “aiutata” dal VAD) determina tuttavia un problema di scarico venoso del fegato, potendone causare un danno cronico.

I donatori di organi in VAD ( di per sé una rarità, essendo descritti solo pochissimi casi in letteratura) devono pertanto essere attentamente valutati sia pre-operatoriamente che intraoperatoriamente per stabilire l’idoneità del fegato per trapianto.

In nessuno dei pochissimi casi riportati in letteratura il fegato di un donatore in VAD è stato prelevato  ed utilizzato per un trapianto urgente. In queste condizioni di urgenza, dove il ricevente presenta un elevatissimo rischio di mortalità a breve termine a causa della funzionalità epatica gravemente compromessa e delle critiche condizioni cliniche generali, la disponibilità immediata di un organo risulta fondamentale per salvare la vita al paziente.

L’attento studio del donatore in VAD, la meticolosa valutazione del fegato, la straordinaria collaborazione multispecialistica intraoperatoria in corso di prelievo, e la complessa gestione durante e dopo il retrapianto da parte del personale chirurgico, anestesiologico ed infermieristico hanno consentito di ottenere questo straordinario risultato trapiantologico, con riconoscimento scientifico, seguito da una pronta guarigione del paziente.

Qui il link del case report pubblicato su rivista scientifica e riportato dal Dott. Buscemi e dalla Dott.ssa Checchini.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33797358/