Robot Da Vinci XI

La chirurgia robotica, dai più considerata la tecnologia emergente dell’ultimo periodo, è nata e si è sviluppata negli ultimi 20 anni in Italia con lo scopo di incrementare i vantaggi e i risultati della chirurgia mininvasiva videoassistita e di migliorare e semplificare il lavoro del chirurgo.

Il robot chirurgico non sostituisce quindi il chirurgo nell’esecuzione dell’operazione, ma diviene uno strumento nelle sue mani per effettuare l’intervento chirurgico fornendo soluzioni alle limitazioni legate alla chirurgia videolaparoscopica, come ad esempio la visione tridimensionale del campo chirurgico, una migliore ergonomia degli strumenti e l’eliminazione del tremore delle mani che viene filtrato dal sistema di braccia del dispositivo comandate dal chirurgo seduto alla consolle.

Presso l’ASST GOM Niguarda tale tecnica viene utilizzata da più di un decennio mediante l’utilizzo del robot DaVinci SI, ma è principalmente nell’ultimo anno che grazie all’introduzione dell’ultima e più evoluta versione del robot DaVinci modello XI che tale tecnica è stata implementata anche nella chirurgia generale e in particolare nella chirurgia epato-biliare.

Accanto all’approccio open e a quello laparoscopico, quello robotico entra così a pieno regime in Niguarda per interventi del fegato con notevoli benefici per il paziente e per il chirurgo.

Le resezioni epatiche robotiche, maggiori e minori, garantiscono infatti, per i nostri pazienti candidabili a questo tipo di approccio, un recupero più veloce, un minore dolore post-operatorio e una riduzione di complicanze del sito di ferita chirurgico.

Il robot consta di una consolle chirurgica posizionata all’esterno del campo chirurgico sterile attraverso la quale il chirurgo opera mediante due manipoli e altrettanti pedali; un carrello paziente che sostiene le braccia del robot e un carrello visione che contiene l’unità centrale e il sistema video.

I dettagli anatomici vengono ingranditi fino a dieci volte e le quattro braccia di cui dispone il robot mettono a disposizione del chirurgo operatore tutti gli strumenti necessari, riducendo cosi la necessità di sostituzione in corso d’opera. Grazie all’articolazione delle braccia robotiche e degli strumenti, è ancora più facile riprodurre il gesto tecnico manuale, consentendo gli stessi gesti tecnici prima possibili solo durante la chirurgia tradizionale.

La presenza del simulatore potrà inoltre favorire un rapido apprendimento anche dei chirurghi che si stanno approcciando al mondo robotico, oltre che integrare le conoscenze e la tecnica dei chirurghi “robotici” esperti.

Grazie all’ASST GOM Niguarda, ad oggi siamo in grado di offrire le tecnologie più avanzate nella chirurgia del fegato a beneficio del paziente.

Articolo a cura del Dott.Vincenzo Buscemi

Chirurgia dei trapianti, Niguarda.