Come affrontare le barriere culturali e linguistiche su un argomento come quello della donazione di organi?
Condividiamo l’articolo della Dottoressa Elisabetta Masturzo che tratta questa tematica e sottolinea le iniziative di divulgazione e confronto con la comunità cinese in Italia attraverso un programma di partenariato, che vede il Dottor Marco Sacchi del Coordinamento di Niguarda tra i protagonisti. Complimenti!
“L’importante presenza dei migranti nel nostro Paese e nelle città metropolitane, pone di fronte alla necessità di fare i conti con una realtà multietnica e multiculturale a più livelli.
Come Coordinamento locale del prelievo sentiamo il dovere di informare e sensibilizzare i cittadini tutti, anche stranieri, rispetto a tematiche non certo facili come possono essere, ad esempio, la donazione, il prelievo e il trapianto di organi.
Tuttavia, nella nostra esperienza ci si trova di fronte alla difficoltà di trovare gli strumenti di volta in volta più idonei per il confronto con i nuovi cittadini spesso ignari delle leggi, dei regolamenti e delle tradizioni del Paese che li accoglie.
A queste barriere si aggiunge quella linguistica. La morte encefalica, ad esempio, è un concetto non di semplice comprensione per i madrelingua, a maggior ragione può diventare un ostacolo insormontabile per chi è straniero.
In questo senso caldeggiamo un coinvolgimento sistemico degli enti pubblici e privati operanti con stranieri sul territorio milanese e nazionale e nei servizi di solidarietà sociale e di tutte le comunità di cittadini stranieri/unità consolari/ambasciate.
Nell’ambito delle attività finalizzate a promuovere e sviluppare la formazione internazionale e l’avvicinamento delle culture in tema donazione, la TPM-DTI Foundation ha recentemente avviato una politica di partenariato con la Cina. Una volta tanto però non si parla di merci, ma di libera circolazione della conoscenza, perché la promozione culturale e dei diritti umani non conosce barriere doganali. […]
Siamo orgogliosi che il dr. Marco Sacchi del Coordinamento di Niguarda sia stato incluso fra i formatori di questo Programma internazionale.
Attraverso questa collaborazione lungo la ‘Via della seta’ sono state certamente poste le basi per individuare orizzonti comuni di interscambio a forte valenza culturale e etica anche con la comunità di ‘Paolo Sarpi’.
Lavoriamo per “costruire ponti” e per “costruire mondi umani”, (il virgolettato è di due giganti dell’efficacia della semplicità, Papa Francesco e Simone Weil).
Elisabetta Masturzo”