L’epidemia di coronavirus ha cambiato il panorama della donazione e del trapianto di organi in Italia; stando agli ultimi dati diffusi dal Centro Nazionale Trapianti, entrambi hanno subito l’ineluttabile contraccolpo della emergenza in corso con una flessione che, con alcune eccezioni e diverse modulazioni sul territorio nazionale, ha riguardato in modo pressoché ubiquitario la quasi totalità dei centri prelievo e trapianto.
Pur nella titanica circostanza di dovere riconfigurare in tempi rapidissimi assetti e percorsi per garantire il necessario svolgimento delle funzioni essenziali della emergenza e urgenza, in cui è ricompresa la medicina dei trapianti, e contestualmente la gestione della emergenza COVID-19, il Niguarda delle donazioni non sembra avere risentito del lockdown che ha invece colpito indirettamente anche questo settore e anzi si conferma come uno dei principali centri dell’offerta di organi e tessuti della Lombardia.
I numeri e l’impegno di questi mesi sono importanti e hanno contribuito ad attenuare l’impatto di questa drammatica pandemia sulla filiera donativa, impatto esprimibile anche nei termini psicologici di repentina modifica nella modalità di comunicazione con i familiari dei donatori a causa delle misure di completo isolamento sociale e di portato aggiuntivo di sofferenza per un lutto comunicato e vissuto a distanza. Pur fra mille difficoltà la fiducia e la generosità da parte dei congiunti sono state massime e i consensi numerosi quasi a voler compensare l’immensa perdita e il dolore anche collettivo di questi mesi.
Come una sorta di luce in fondo al tunnel vi portiamo a parte dell’evento della nascita di un bambino in una giovane donna in morte encefalica, quasi a voler testimoniare che anche nei periodi di eclisse più tremendi la vita ha sempre la meglio sulla morte.
Nel mese di aprile il Niguarda ha celebrato la Giornata nazionale della donazione partecipando alla iniziativa di sensibilizzazione sociale “Io faccio la mia parte, tu puoi fare la tua. Di’ sì alla donazione di organi e tessuti”.
La campagna è promossa dal Ministero della Salute e dal Centro Nazionale Trapianti ha visto appunto come promotori tutti i volti della Rete Nazionale Trapianti, tra i quali spunta anche la dr.ssa Elisabetta Masturzo, Coordinatrice locale del prelievo di organi e tessuti, il dr. Marco Sacchi, Responsabile del prelievo e il dr. Giovanni Sesana, Responsabile della Banca dei tessuti.
Vi rendiamo partecipi del bellissimo messaggio di accompagnamento del Coordinamento alle immagini-racconto dei terribili vissuti di questi mesi.
“In un momento in cui tutti i destini del mondo sembrano convergere nel buco nero della coscienza cosmica, Sanità pubblica e diritto alla salute sono, a mio giudizio, il solo metro per misurare la tenuta della civiltà e della democrazia di un paese, particolarmente nella situazione di stress incalzante che stiamo vivendo.
Ora più che mai colloco la Sanità pubblica, ovvero il bene più prezioso della Repubblica e perciò stesso una e indivisibile, nello spazio sacro su cui erigere il tempio del bene comune, tempio che si apre alla condivisione con gli altri, che pareggia i diversi destini e offre una straordinaria possibilità di dilatazione dei tempi di vita tanto al paziente affetto da Covid-19 quanto al paziente in attesa di un trapianto.
Ognuno di noi può contribuire alla costruzione di questo tempio dell’etica sociale con una firma a favore della donazione di organi e tessuti.
Elisabetta Masturzo”
Per diventare donatore basta scaricare qui e firmare il tesserino della campagna “Diamo il Meglio di Noi” e tenerlo nel portafogli tra i documenti: questo gesto ha piena validità di legge, in attesa poi di andare al Comune a rinnovare la carta d’identità e registrare il proprio sì nel Sistema Informativo Trapianti. Approfondisci l’argomento cliccando qui.