Sul fronte delle donazioni, l’Italia supera la media europea che si attesta su 18.4 donatori per milione di popolazione, con punte di eccellenza nel Centro-Nord dove si registrano 35.9 donatori, quasi il doppio della media europea. Ma anche il Sud, con 19.1 donatori per milione di popolazione, si colloca sopra la media. Il nostro Paese nel 2017 ha registrato una crescita senza precedenti sia nel numero di donazioni che nei trapianti eseguiti. A beneficiarne sono i pazienti in lista di attesa che, per il secondo anno consecutivo, registrano un calo.
È potuto così aumentare il numero dei trapianti di rene e di fegato. Altro dato significativo, decresce rispetto allo scorso anno del 15% il numero delle opposizioni alle donazioni.
Liste d’attesa. Con l’aumento delle donazioni e dei trapianti si registra una flessione dei pazienti in lista di attesa; se si confrontano i dati dei pazienti in lista al 31 dicembre 2016 (9.026) con quelli al 30 novembre 2017 (8.774) emerge una riduzione di 252 pazienti in lista. Inoltre per il secondo anno consecutivo calano i pazienti iscritti in lista per il rene (-271 rispetto al 2016); in diminuzione anche quelli per il fegato (-17 rispetto al 2016).
Altro grande successo italiano, le Regioni in cui è attivo un programma di prelievo di organi a cuore fermo sono la Lombardia (6 strutture ospedaliere coinvolte, tra cui Niguarda), l’Emilia Romagna (4 strutture), il Piemonte (2 strutture), la Sicilia, la Toscana e il Veneto con una struttura.
Nel 2016 ci sono stati 21 accertamenti di morte con criteri cardiaci, 20 donatori e 14 donatori utilizzati; ci sono stati 12 trapianti di fegato, 24 di rene e uno di polmoni. Al 15 dicembre 2017, ci sono stati 50 accertamenti con criteri cardiaci, 43 donatori e 30 donatori utilizzati; ci sono stati 15 trapianti di fegato, 29 di rene e 3 di polmone.