Nei giorni scorsi la nostra grande squadra che si occupa del prelievo e dei trapianti di organi ha dato ancora prova di grandi capacità, impegno e competenza nella gestione della  donazione a cuore fermo controllato (cDCD).   La peculiarità di questo caso consiste, tra le altre, nel fatto che sono stati prelevati da donatore in arresto cardiaco controllato polmoni, fegato e reni. Esistono pochi precedenti in Italia.
Il donatore era sotto Autorità giudiziaria e anche questo risvolto ha richiesto formule nuove e non banali, stante che l’autorizzazione al prelievo di organi da parte del Sostituto procuratore di turno è dovuta avvenire in tempi brevissimi, fuori standard per i tribunali, e prima dei 20′ del tanatogramma per garantire la corretta gestione dei tempi dell’ischemia. Nelle tragiche circostanze che hanno portato al decesso del donatore, i nostri operatori hanno messo in gioco non solo le proprie competenza professionali e maestria, ma tutto se se stessi per “dare un senso al non senso” e restituire alla famiglia un po’ di conforto e l’immagine del proprio caro, perduto ma generoso in questo ultimo atto.  
Tantissime le equipe coinvolte del Niguarda e del Policlinico di Milano a cui tutto il Coordinamento locale del prelievo di organi e tessuti desidera rivolgere un caloroso ringraziamento:

  • Anestesia e Rianimazione 1
  • Anestesia e Rianimazione 3
  • Chirurgia dei trapianti
  • Blocco operatorio DEA
  • Perfusionisti ed emodinamisti
  • Chirurghi toracici del Policlinico
  • Diagnostica
  • Psicologia clinica
Un grazie particolare anche a Marco Sacchi e a Lorenza Nava specialisti di problem soling nella macchina complessa del Niguarda.

Articolo a cura del Dott.Vincenzo Emanuele Buscemi

Dirigente Medico
Chirurgia dei Trapianti per Niguarda Transplant Foundation