L’azienda ospedaliero-universitaria pisana ha eseguito il primo trapianto di fegato da donatore a cuore non battente combinato con l’uso del sistema di perfusione normotermica: è il primo caso in ambito internazionale. Altri centri italiani ed esteri hanno infatti realizzato trapianti di fegato da donatore a cuore non battente, ma nessuno aveva finora usato la combinazione delle due procedure.

Il programma regionale toscano di trapianto di organi da donatore a cuore non battente era stato avviato sul finire del 2016 e aveva visto la realizzazione solo di trapianti di rene. Nel corso del 2017  la macchina organizzativa del Centro trapianti di fegato ha lavorato alla realizzazione della perfusione normotermica del fegato, un’innovativa tecnica che consente di perfondere l’organo del donatore dopo il prelievo con sangue e nutrienti prima di impiantarlo nel ricevente. Dopo aver eseguito 14 procedure con questo tipo di perfusione, l’équipe dell’ospedale toscano l’ha applicata per la prima volta alla donazione del fegato da un donatore in morte cardiaca. Lo scopo di combinare la perfusione normotermica al trapianto a cuore fermo è di migliorare le condizioni del fegato e di “testarlo” prima che sia trapiantato, valutandone la qualità.

Nella serata di sabato 3 febbraio, all’ospedale fiorentino di Careggi si è reso disponibile un donatore in morte cardiaca.  Dopo aver prelevato il fegato, l’organo è stato riportato a Pisa dove è stato sottoposto a circa 3 ore di perfusione normotermica prima di essere trapiantato.  Del trapianto ha beneficiato un paziente toscano in lista al Centro trapianti di Pisa da circa 2 mesi.

Il trapianto a cuore non battente rappresenta una delle nuove frontiere per il futuro del trapianto. Approfondisci con il Prof. Luciano De Carlis, presidente di NTF.