Primo prelievo di polmone effettuato all’Ospedale Niguarda di Milano il 4 maggio 2017 da donatore a cuore fermo. La donazione è stata resa possibile dal gesto altruistico dei familiari di un giovane morto prematuramente, che hanno acconsentito al prelievo dei polmoni e dei tessuti (valvole e vasi, cute, tessuto muscoloscheletrico e cornee). Ragioni di riservatezza non ci consentono di condividere la storia di questa donazione, avvenuta in condizioni molto drammatiche ed emotivamente toccanti per tutti, tuttavia sentiamo l’impulso di ringraziare la famiglia e tutti coloro che l’hanno resa possibile rispettando rigorosamente l’ordine alfabetico e travalicando i confini delle affiliazioni istituzionali: Giovanni Colella, Lucia Croci, Antonella Nigrelli, Alessandro Palleschi, Riccardo Pinciroli, Gabriele Trinchero, Franco Valenza.
I polmoni, ricondizionati ex vivo grazie ad un protocollo sviluppato dal Dipartimento di Anestesia del Policlinico di Milano, sono purtroppo risultati inidonei al trapianto. Tuttavia, il percorso si è svolto, grazie all’attenta “regia” di Marco Sacchi, nei modi e nei tempi giusti con una perfetta integrazione professionale e collaborazione tra enti, cosa non del tutto scontata in un frangente nel quale anche i minuti contano. La donazione a cuore fermo è, infatti, la cartina di tornasole della qualità clinica e organizzativa di un ospedale e della rete.
Oggi con il prelievo di polmone Niguarda ha compiuto il primo e più importante passo verso la donazione a cuore fermo: un approccio, già applicato estensivamente in altre nazioni, prime fra tutte la Spagna, che consentirà di aumentare il potenziale di reperimento di organi per tutti i pazienti in attesa, che sono ancora tanti.
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