Milano, 24 maggio 2018. Grande soddisfazione in casa NTF per l’apprezzamento ricevuto alla decima edizione dell’ICAR – Italian Conference on Aids and Antiviral Research – svoltosi a Roma per i risultati del follow up a un anno dal trapianto di fegato da donatore con infezione da HIV in ricevente sieropositivo seguito nel 2017 (per la prima volta in Italia). L’intervento è stato eseguito al Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano dall’equipe diretta dal Professor Luciano De Carlis. Si tratta di una pratica eseguita solo tre volte finora, prima che al Niguarda anche in Inghilterra e in Svizzera, e che apre una nuova frontiera tutta da esplorare nel trapianto di fegato per aumentare il pool dei donatori, a favore dei riceventi.

Ad un anno dall’intervento” – riporta Andrea Lauterio, Dirigente Medico del reparto di Chirurgia generale e dei Trapianti del Niguarda, membro dell’equipe del professor De Carlis – “il fegato funziona correttamente e il paziente è in buone condizioni”. Al momento del prelievo e del trapianto, i due soggetti – due uomini di mezza età entrambi portatori di un’infezione di lunga data – erano affetti da HIV con RNA negativizzato dopo trattamento con terapia antiretrovirale. Per il ricevente, affetto da epatocarcinoma ed epatite B e Delta, il trapianto rappresentava l’unica chance di sopravvivenza.

Il trapianto da donatore positivo all’HIV finora era vietato” – spiega il professor Massimo Puoti, Direttore del reparto di Malattie Infettive e componente della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali (Simit), promotrice di Icar. “Per il nostro Ospedale, ricevendo una specifica deroga dal Nord Italian Transplant e dal Centro Nazionale Trapianti al regolamento nazionale per la certificazioni degli organi trapiantati, fu possibile intervenire, ma dal 2018 questo veto è decaduto e ora i trapianti da donatore infetto sono una possibilità concreta e oltre a diminuire quindi i tempi di attesa e aumentare il numero degli organi disponibili, non solo fegato ma anche cuore e polmone per esempio, permette a un donatore positivo all’HIV di compiere un gesto di grande altruismo, prima impossibile”.

Al Niguarda” – conclude Puoti – sono stati già eseguiti 27 trapianti verso ricevente HIV, adeguatamente trattato poi con terapie antiretrovirali e antirigetto con significativi risultati, ma solo uno da donatore affetto da HIV”.

Per NTF questo significa molto, moltissimo!