LA DONAZIONE DI ORGANI
Il trapianto è possibile solo se dall’altra parte c’è un donatore, che nella stragrande maggioranza dei casi è una persona deceduta. In Italia, la donazione può avvenire se la persona, quando era in vita, aveva espresso la volontà di donare i propri organi in caso di morte, oppure se i suoi familiari danno il consenso al prelievo degli organi. Tutte le religioni monoteiste (escluso il buddismo) consentono di donare i propri organi.
Le donazioni di organi in Italia nel 2017 sono state 1741, il 9% in più rispetto al 2016.
A Niguarda, le donazioni di fegato nel 2016 sono state 23 (14 nel 2015), 46 per il rene (24 nel 2015), 6 per il pancreas (2 nel 2015) . Per il futuro si punta a far crescere le donazioni a cuore fermo, senza trascurare il vero traino di questo meccanismo moltiplicatore di vita: la cultura della donazione.
In Italia, come in quasi tutto il mondo, le donazioni di organi sono ancora troppo poche per salvare tutte le vite che ne avrebbero bisogno: nel 2016, secondo il Ministero della Salute, erano in attesa oltre novemila malati, e negli ultimi anni questo numero è più o meno sempre lo stesso.
Vuoi diventare donatore di organi? Ecco come fare.
In Italia per esprimere la volontà di donare vige il principio del consenso o del dissenso esplicito (art. 23 della Legge n. 91 del 1 aprile 1999; Decreto del Ministero della Salute 8 aprile 2000). Il “silenzio-assenso” introdotto dagli artt. 4 e 5 della Legge 91/99 non ha mai trovato attuazione.
A tutti i cittadini maggiorenni è dunque offerta la possibilità (non l’obbligo) di dichiarare la propria volontà in materia di donazione di organi e tessuti dopo la morte, attraverso le seguenti modalità:
dichiarazione di volontà espressa presso gli Uffici Anagrafe di quei Comuni che hanno attivato il servizio di raccolta e registrazione della dichiarazione di volontà, in fase di richiesta o rinnovo della carta d’identità. La dichiarazione di volontà – sia essa positiva o negativa – confluirà direttamente nel Sistema Informativo Trapianti, consultabile 24 ore su 24 in modalità sicura dai medici del coordinamento regionale trapianti. Per conoscere i Comuni che, ad oggi, hanno attivato questo servizio è possibile consultare la sezione dichiarazioni di volontà del Sistema Informativo Trapianti;
registrazione della propria volontà presso la propria Asl di riferimento o il medico di famiglia, attraverso un apposito modulo (disponibile in lingua italiana – doc, 1 Mb e in lingua tedesca – doc, 3 Mb). Queste dichiarazioni sono registrate direttamente nel Sistema Informativo Trapianti (SIT), il data-base del Centro Nazionale Trapianti, che è consultabile dai medici del coordinamento in modo sicuro e 24 ore su 24;
compilazione del c.d. “tesserino blu“ del Ministero della Salute o del tesserino di una delle associazioni di settore, che deve essere conservato insieme ai documenti personali;
qualunque dichiarazione scritta che contenga nome, cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà (positiva o negativa), data e firma, (considerata valida ai fini della dichiarazione dal Decreto ministeriale 8 aprile 2000), anch’essa da conservare tra i documenti personali;
atto olografo dell’Associazione Italiana Donatori di Organi (AIDO). Grazie ad una convenzione del 2008 tra il Centro Nazionale Trapianti e l’AIDO, anche queste dichiarazioni confluiscono direttamente nel SIT.