IL TRAPIANTO DI FEGATO A NIGUARDA
Trapianti di fegato a Niguarda, la crescita continua
I trapianti di fegato a Niguarda nel 2017 sono stati 123, 14 in più dei già notevoli 109 del 2016.
A determinare la crescita diversi fattori, in primis il miglioramento delle tecniche disponibili e che Niguarda ha saputo mettere in pratica in questi ultimi anni. Su tutte, il trapianto a cuore non battente. È una procedura che grazie all’utilizzo di tecnologie molto sofisticate consente di utilizzare anche gli organi provenienti da donatori in cui la morte sopraggiunge per cessata attività cardiaca.
Nel 2015 l’ospedale milanese fu protagonista del primo trapianto di fegato a cuore fermo a livello nazionale; da allora le procedure si sono affinate, anche grazie all’utilizzo di strumentazioni sempre più performanti, e nel 2017 i trapianti di fegato da donatore a cuore fermo sono stati 19, che accanto ai 7 del 2016 rappresentano la quasi totalità della casistica nazionale.

Disegno del fegato umano
Il “lavoro” del fegato nel nostro corpo
Il fegato si trova nella parte alta dell’addome, a destra, appena sotto la gabbia toracica.
Ha la funzione principale di purificare il sangue, liberandolo da tutte le sostanze tossiche come l’alcol e i residui dei farmaci, ma aiuta anche a digerire i grassi attraverso la produzione di bile, e contribuisce a mantenere il giusto livello di zucchero sanguigno nel corpo.
Con l’aiuto della vitamina K, il fegato produce una proteina che aiuta il sangue a coagularsi. Infine distrugge le cellule sanguigne vecchie o danneggiate. Un organo veramente infaticabile!
Le malattie del fegato che richiedono il trapianto
L’indicazione principale al trapianto epatico è la cirrosi epatica nelle sue varie forme, soprattutto conseguente all’epatite da virus B o C. Altra indicazione, più recente, è il tumore epatico, soprattutto l’epatocarcinoma, un tumore che insorge dopo una cirrosi virale o alcolica. In questi ultimi anni sono notevolmente aumentate le forme chiamate NASH (Non Alcoholic Steatosis Hepatitis), steatoepatiti non alcoliche, causate da un’alimentazione non corretta o da squilibri metabolici. Al contrario, le epatiti C si sono drasticamente ridotte dopo l’introduzione dei farmaci antivirali, per cui in futuro la maggior parte dei pazienti che vengono trapiantati saranno quelli affetti, appunto, da NASH.
Approfondisci con l’intervista a Luciano De Carlis, presidente NTF e Direttore della Chirurgia di Niguarda.
La cirrosi epatica
La cirrosi è un progressivo danno cicatriziale del fegato causato da lesioni ripetute nel tempo. In pratica il fegato, per guarire le sue ferite, si riempie di cicatrici. Può essere conseguenza di ogni forma di epatite (infiammazione) cronica, dell’abuso di alcol, di altre cause meno comuni come infezioni, tossine da droghe o farmaci e malattie ereditarie. La cirrosi può anche risultare da malattie del fegato grasso (steatosico), comune nelle persone obese. Il fegato è unico nella sua capacità di rigenerarsi, reagendo agli attacchi. Tuttavia, se gli attacchi continuano nel tempo, le cicatrici diventano troppe, il fegato non ce la fa più e diventa duro, asfittico e nodulare, condizione nota come cirrosi. Le sue funzioni cominciano a decadere: di conseguenza si accumulano fluidi nell’addome e nelle gambe, i sali prodotti dalla bile si accumulano nella pelle, causando pruriti e ittero. Può verificarsi sanguinamento delle vene nell’esofago e del tratto gastrointestinale e possono accumularsi tossine nel sangue causando confusione mentale. Il trapianto è l’unica cura possibile per la cirrosi epatica avanzata.
I tumori del fegato
Sempre più spesso oggi si cura con il trapianto il tumore del fegato, soprattutto l’epatocarcinoma (HCC), il tumore del fegato più diffuso, un tumore che insorge in seguito a una cirrosi causata a sua volta da un virus oppure dall’abuso di alcol. In questa sezione, quando parliamo di tumore al fegato ci riferiamo sempre all’epatocarcinoma.
Oltre alla cirrosi, le principali cause del tumore epatico sono l’epatite virale cronica da virus B o C, l’obesità, il diabete di tipo 2 (che spesso causa obesità), alcune malattie metaboliche ereditarie, l’esposizione al cloruro di vinile, gli steroidi anabolici, l’arsenico contenuto nell’acqua, alcuni parassiti diffusi in Asia, Africa e Sud America, l’abuso di tabacco.
Quando il tumore richiede il trapianto
I tumori curabili con il trapianto sono prevalentemente quelli primari, nati cioé all’interno del fegato, mentre in casi selezionati si curano anche i tumori secondari, cioé nati in un organo diverso (es. il colon) e poi arrivati anche al fegato. Tra i tumori primari, si curano col trapianto prevalentemente quelli che si sono formati a seguito della cirrosi, cioé quelli che attaccano un fegato già compromesso. I tumori che si formano in un fegato sano, soprattutto allo stadio iniziale, vengono curati con la resezione, asportando cioé la parte malata dell’organo,o in alternativa distruggendola con la radiofrequenza se la parte malata è piccola (3 cm al massimo). Il fegato poi ricresce.
I Criteri di Milano, elaborati dell’Istituto dei Tumori, sono le linee guida accettate a livello internazionale per stabilire se il tumore si può curare con il trapianto. Secondo questi criteri, il trapianto è proponibile se il paziente ha un solo tumore di 5 cm al massimo, o se ha 3 o più tumori di 3 cm al massimo e non hanno un’invasione macroscopica dei vasi sanguigni alle immagini radiologiche effettuate prima del trapianto. Talvolta sono ammissibili al trapianto anche pazienti con tumori più grandi, se essi possono essere ridotti con trattamenti locali.
Come riconoscere un tumore del fegato
Purtroppo molte persone non si accorgono del tumore fino a che non si trova in uno stadio molto avanzato. Ecco i campanelli d’allarme da sottoporre al tuo medico.
- Senso di sazietà già dopo aver mangiato solo qualche boccone, inappetenza, episodi di nausea o vomito, perdita di peso
- Dolore all’addome, o anche dolore dorsale dietro la spalla destra
- Fegato o milza ingrossati
- Addome gonfio e formazione di liquidi nell’addome
- La pelle assume un colorito giallo e il fondo dell’occhio è giallo (ittero)
- Febbre
- Vene dilatate sulla pancia, visibili attraverso la pelle
- Ecchimosi o emorragie senza cause apparenti